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ELENA MARTIN VIVALDI

Elena Martín Vivaldi nasce a Granada l’8 febbraio del 1907. Nel 1942 vince un concorso per bibliotecaria e viene destinata a Huelva, dove però resta pochi mesi perché viene trasferita dapprima a Siviglia e poco dopo a Granada, nella cui università lavorerà per ben 35 anni. Nel 1977 va in pensione, ma continua a scrivere e a ricevere una serie di premi e di riconoscimenti per la sua attività di “poeta”. Il 9 marzo del 1998 la città di Granada perde la sua “figlia prediletta”. L’opera di Elena Martín Vivaldi ha avuto larghi consensi di critica, ma soprattutto fervidi e autentici apprezzamenti da parte di quanti amano la poesia; tuttavia non ha ancora ricevuto pienamente il dovuto riconoscimento né ha avuto, in Spagna e ancor meno all’estero, quella auspicata diffusione che merita. Tra le numerose influenze rintracciabili nella sua poesia, quelle più significative risalgono alle fonti alte e feconde della tradizione lirica spagnola, da Garcilaso a Bécquer, Machado, Jiménez. Sono suggestioni fervidamente assorbite e intimamente rivissute in uno slancio creativo assolutamente originale. La raffinata qualità dei versi, la prodigiosa e sincera introspezione sapientemente oggettivata nel paesaggio, il dominio tecnico dei propri mezzi espressivi, la moderna profondità del suo pensiero e, infine, la straordinaria capacità di comunicare con il lettore, fanno di questa poetessa una delle voci più autentiche e suggestive della poesia spagnola del dopoguerra.